Cosa significa comunicare?
Che originalità, eh?! Potrebbero assegnarmi il premio per il titolo più stupido dell’anno, vero?
Sembra una cosa scontata, naturale, semplice da applicare…
Ma quando si passa dalla teoria ala pratica e bisogna farlo veramente, tutto diventa estremamente complicato.
Tradurre il “pensiero” dell’azienda in messaggio comunicativo è incredibilmente difficile, o meglio, lo è se si vuole restare ancorati ai concetti accennati precedentemente, ovvero:
Comunicare significa fare in modo che gli altri ci comprendano!
La comunicazione è naturalmente e intrinsecamente bidirezionale, come si può leggere in qualsiasi definizione
“Per comunicazione si intende il processo e le modalità di trasmissione di un’informazione da una persona a un’altra” – fonte : wikipedia
Pertanto se viene a mancare questo elemento basilare, tutto risulterà sbagliato e, come vedremo successivamente, addirittura controproducente.
Nessuno vuol partecipare ad un dialogo del tipo :
“io parlo, tu ascolti in silenzio e non puoi replicare”.
Personalmente sostengo che un elemento che potrà significativamente cambiare (in meglio) i meccanismi e lo status delle aziende italiane, a qualsiasi livello, sarà dato dalla effettiva e accettata considerazione del fatto che abbiamo bisogno di più donne all’interno di ogni settore finanziario, economico e sociale.
Non sono nemmeno dogmatico in questo senso, ovvero so perfettamente che ci sono uomini e donne capaci, così come ci sono uomini e donne assolutamente incapaci, ma la donna ha, per sua natura, nella stragrande maggioranza dei casi, un dono importantissimo: sa ascoltare.
Saper ascoltare è la chiave “magica” che apre molte porte, perché genera conoscenza.
Se stiamo zitti ed ascoltiamo il nostro interlocutore, avremo soltanto da guadagnare:
- lo conosceremo più a fondo
- sapremo cosa pensa di noi
- capiremo di cosa ha bisogno
- scopriremo cosa s’aspetta da noi
- capiremo quali sono le sue aspettative
e così via…
Pensa all’eccezionale valore che può generare una cosa come lo stare in silenzio e avere un ascolto attivo!
Troppo bello e facile per essere vero ?
Invece è proprio così: ascoltare i nostri interlocutori ci permetterà di comunicare meglio, sempre.
Tempo fa, sul mio sito Dreporter.it, ho intervistato Giorgio Minguzzi, di Merita.biz , un podcast di buon successo.
Durante l’intervista mi disse una frase che mi ha particolarmente colpito e che si adatta perfettamente adatta al contesto del presente capitolo:
“il cliente è il grande assente nelle riunioni aziendali”
Un pensiero apparentemente banale, quanto tristemente vero come spiegato anche in un altro articolo: Le Pmi italiane non conoscono la cultura digitale
Pensaci bene, tutti noi lavoriamo per coinvolgere sempre più clienti, vogliamo che siano contenti, soddisfatti, che parlino di noi, che restino fedeli, eppure…. viviamo in due mondi lontani e separati, filtrati da fredde statistiche di vendita e trends.
Fortunatamente è possibile invertire la rotta.
Ascoltare costantemente il destinatario dei nostri futuri messaggi, ci permetterà di avere un vantaggio inestimabile.
- non importa da quanti anni tu faccia l’imprenditore
- non importa da quanti anni o generazione la tua azienda sia sul mercato
- non importa di quanto siano brillanti i tuoi manager
- non importa quante lauree o master tu abbia conseguito
la cosa più importante da fare è mettersi in ascolto!
Se vuoi continuare ad approfondire questo tema, dovrai fare qualcosa di molto brutto e cattivo: dovrai commettere un omicidio!
Cosa significa?
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