Perchè Samsung Galaxy S21 vende meno dei suoi predecessori?
problema di prodotto o il mercato sta (ancora) cambiando?
No, non sono diventato un recensore di smartphones e nemmeno potrei, visto che non sono un amante del cellulare (come dei Social network), per me sono semplici elettrodomestici che uso per cose specifiche.
Per la cronaca io convivo felicemente con un Samsung S7Edge comprato di seconda mano che ancora oggi funziona al pari di molti dispositivi ultracostosi , con buona pace dei meticolosi recensori che ci dicono che la fotocamera anteriore potrebbe migliorare, il chip dovrebbe essere un poco più veloce, e ogni tanto c’è un “lagghettino” .
Non li invidio davvero, perché la realtà è che nemmeno loro sanno più cosa dire e le recensioni sembrano sempre più una sequela di DejaVu.
Ma ciò che mi interessa è una visione più ampia del marketing in un settore sovraffollato (se non saturo) e che, credo, potrebbe conoscere un breack importante nel medio-lungo periodo.
Venendo al post, nel Gennaio 2021 veniva ufficialmente presentata in pompa magna la serie Samsung Galaxy S21, un “nuovo” TOP DI GAMMA che come sempre accade, avrebbe portato tante “novità” e reso la vita più felice e “smart” a milioni di utenti.
Sia chiaro che il senso di questo articolo vale per tutte le marche, modelli e sistemi operativi (Android, Ios etc..) di fascia alta.
Come sono andate le vendite?
Bene, ma non benissimo, con circa 14 milioni di Galaxy S21.
Se paragoniamo questo dato con i suoi predecessori, S20 e S10, si tratta della prestazione meno entusiasmante mai registrata dall’azienda per quanto riguarda la serie Galaxy S.
Un dato che pone alcuni quesiti in chiave di analisi di mercato che sono poi il vero motivo del mio post.
Vediamo di seguito..
1.CONCORRENZA E MERCATO
E’ la base di tutto, come sempre, e ci dice che il settore è davvero sovraffollato, con competitors agguerriti come Xiaomi, che sforna telefoni di qualità e a prezzi competitivi con una frequenza (fin troppo) ravvicinata, al punto che perfino i più noti recensori Youtube sono in difficoltà a seguire.
Ovvio che i numeri non possono che annacquarsi di conseguenza e sarebbe intelligente porsi degli interrogativi concreti, invece di sfornare modelli “pieghevoli” come quello che mostro qui sotto, ma che non mi sembrano queste grandi novità (ci tornerò più avanti…)
2.DIFFERENZE DI PRODOTTO
Parliamoci chiaro, aldilà delle simpatie personali, i telefono, oggi si assomigliano tutti e la differenza tra un device da 300 euro e quello da 700 è più roba da nerd che da utilizzatore “normale”.
L’utilizzatore “medio” usa non oltre il 50% delle funzioni “tecnologiche” del telefono.
Ad esempio, un utilizzatore medio non ha idea di:
- cosa sia NFC e cosa serve
- cosa è il notch
- come usare il sensore biometrico
- come usare correttamente le mappe
- impostazioni e regolazioni schermo
- uso del risparmio energetico
- quale differenza ci sia tra una usb 2.0 e una usb-C
- come (e perché) utilizzare il multiscreen
- come (e perché) utilizzare il multitouch
- come impostare le funzioni PRO della fotocamera
- quali tool di messaggistica utilizzare (e perché)
- come settare la privacy
- come navigare in sicurezza
…sono esempi scritti di getto e potrei andare avanti, e poterbbero non adeguarsi a tutte le situazioni, ma il senso è questo.
Le persone “medie” sono quelle che alla fine comprano gli smartphones più costosi, perché penso che avere i “top di gamma” trasformerà il loro selfie al chiosco dei panini in divi del cinema o assomigliare ai modelli e i risultati usati nelle pubblicità dei telefoni. (Nb: tutte quelle immagini e video sono SIMULATE, ovvero create al computer)
Ma il VERO utilizzo del 90% del mercato fa questo.
chiamata al collega, al figlio o all’amico, l’immancabile “gruppo WhatsApp” , qualche “like” sui social, selfie e foto in pizzeria/ristorante/mare/montagna che fanno su social.
PUNTO!!!!
Questo è ciò il 90% delle persone fa con il telefono.
3.VALORE PERCEPITO
I più grandicelli come me, se hanno a suo tempo avuto il Motorola StarTac, ricorderanno che costava oltre un milione di lire. Per capirci, con la rivalutazione monetaria, oggi sarebbe un telefono da 1.500€ .
A quel tempo lo acquistava soltanto hi poteva permetterselo e per questo era un prodotto che “distingueva”, perchè aveva un suo posizionamento.
Ovvio, non è un paragone tecnologico perché sto parlando del medio cretaceo, ma il “senso del valore percepito” è esattamente quello.
Se OGGI ad una cena tutti tirano fuori il telefono, nessuno fa caso a quello dell’altro e in molti casi, se visti frontalmente, molti dei dispositivi sarebbero quasi identici.
E se prima c’era il prezzo a fare la distinzione, adesso non più, cancellati dalle formule finanziarie o i canoni telefonici “tutto incluso”.
Pier Luigi del Viscovo ha scritto sul sole 24ore un articolo davvero molto interessante, dal titolo:
“Nessuno sa quanto costa un’auto: il prezzo è scomparso e questo non è bene”
(link: https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AE2apWW)
Ti consiglio di leggerlo perché pone quesiti tanto evidenti da passare indifferenti in un mondo che ormai corre al contrario.
Prendo una sola frase per continuare il mio concetto:
“…nei mercati (il prezzo – ndr.) ha una funzione centrale, di posizionare il brand e il prodotto, e se scompare dal radar il cliente fatica a percepire l’esclusività di certe offerte….”
La stessa cosa, in misura minore, vale per i telefoni, perchè con levare offerte dei gestori chiunque può avere un Iphone12 da oltre 1.000€ comprandolo con un canone telefonico, oppure acquistandolo su Amazon a rate senza interessi (esempio: https://amzn.to/3xpkaHx)
Ecco che, come per le auto, il “bene di lusso”, il gadget che ti fa apparire figo, diventa una cosa che chiunque può avere, e quindi non ha più lo stesso valore.
CONCLUSIONE
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma il senso generale è che un dato sulle vendite è soltanto un elemento dell’equazione nel suo insieme.
Il mercato, la tecnologia e soprattutto gli utenti, stanno cambiando molto più rapidamente di quanto le logiche di mercato potrebbero far pensare.
Ovviamente le grandi case di produzione hanno i migliori esperti per poter affrontare e risolvere le singole situazioni, ma è ormai chiaro che il futuro di questo settore dovrà guardare a cose diverse, non solo al prodotto in sé, ad esempio un miglioramento dei servizi di post-vendita, un netto miglioramento del supporto tecnico, la capacità di ridurre il livello di obsolescenza commerciale e anche di quella programmata, altro tasto molto dolente ormai noto a tutti.