Può sembrare incredibile ma ci sono molte aziende che vorrebbero combattere l’avanzata delle vendite online semplicemente distruggendo l’unico vero valore che hanno: la capacità di poter far provare i prodotti alle persone prima dell’acquisto.
Ascolta cosa mi è successo…
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Ciao da Marco Forconi, ti sarà sicuramente capitato di entrare in uno dei grandi negozi dove hanno elettronica di consumo di ogni tipo e genere.
Ovviamente non sto qui a citare nomi di catene o marchi perché non avrebbe senso ma a volte succedono delle cose davvero davvero molto strane. Una di queste mi è capitata circa un paio di giorni fa tra l’altro sono capitato in quel negozio per puro caso e ovviamente facendo parte di una grossissima catena un negozio molto grande, ben fornito una delle grandi catene che ben conoscete.
Poiché si era rotto il mio precedente tablet ho detto vabbè do un’occhiata, guardo un attimo se ne trovo uno lì, mi serve soltanto per delle consultazioni molto molto semplici proprio a carattere di ufficio quindi non è che io col tablet ci gioco faccio cose particolari ovviamente però devo vedere un attimino a livello di schermo, a livello del touch come rispondeva, insomma vedere un attimino un po’ di cose.
Già pronto per comprarlo chiaramente perché ovviamente ero andato lì non per guardare ma per comprarmi un oggetto che mi serviva per lavoro. Ovviamente anche io acquisto in larga prevalenza sui sistemi online, su e-commerce, a partire da Amazon a venire giù, ma quando posso non disdegno assolutamente di andare in un negozio fisico in modo da potermi confrontare e da poter scegliere, toccare, provare e verificare prima ancora dell’acquisto.
Ho fatto esattamente la stessa cosa, sono andato, vado, c’è una sezione, non tantissimi tablet esposti ma una una dozzina almeno diciamo 12-15 tablet. Mi porto nella sezione più adatta alle mie esigenze, sapete che normalmente I prodotti sono esposti da da quello più economico a quello più costoso quindi io mi pongo circa a metà della zona quindi dove secondo me era il budget che volevo spendere per acquistare questo tipo di prodotto e comincio a guardare questi questi tablet erano tutti con carica al 100% uno era acceso ma non era il tipo che mi interessava a me passo a quello dopo carica al 100% faccio per accenderlo vengo immediatamente redarguito da una addetta alle vendite che si avvicina in tutta fretta e mi dice guardi che I tablet non si possono accendere capito bene.
I tablet non si possono accendere ora non sto parlando di un tablet che era nascosto o blindato dietro una vetrina o dentro una confezione, sto parlando di un tablet messo in mostra con l’anti taccheggio attaccato ovviamente e attaccato alla corrente per renderlo visibile e funzionante.
Al che io ho detto alla persona, guardi mi spiace però non mi sembra di aver visto nessun tipo di avviso che diceva che non si può fare questa azione.
Questa mi guarda, poi guarda gli scaffali, dice sì è vero non c’è però non si possono accendere I tablet la seconda spiegazione è stata non si possono accendere I tablet al che io semplicemente risposto con un’olavatutto ho detto ok quindi non c’è problema e non lo accendo però sappia che io ancora la capacità di leggere nel pensiero del direttore della filiale che non vuole che si accendono I tablet io ancora non ho questa capacità quindi se non c’è scritto niente in un negozio fisico visto che probabilmente lo pagherò magari 10-20 per cento in più rispetto a quello che lo troverei in un qualsiasi negozio online magari la possibilità di provare se quelle funzioni sono adatte per me la ritenevo una cosa assolutamente essenziale ma evidentemente mi stavo sbagliando capisco che questo podcast di oggi sembra quasi uno sfogo di uno che si è incazzato perché non gli hanno fatto provare il tablet. Non è ovviamente assolutamente così perché il problema è molto più grave.
Il problema è che a fronte di un aumento incessante e crescente degli acquisti online le catene specializzate nell’elettronica di consumo, anziché specializzarsi ulteriormente e favorire l’esperienza di acquisto o di pre vendita, addirittura fanno il contrario, cioè ti mettono nella condizione di non poter provare un prodotto. Io sono ancora incredulo oggi mentre ne parlo in questa in questa puntata perché è davvero quasi incredibile che succedano una cosa del genere, anche perché ripeto, chiunque di voi sa che con ogni probabilità io quel prodotto che tra l’altro, aperto la parentesi, la sera sono tornato a casa, l’ho acquistato su Amazon e mi è arrivato la mattina dopo e ho speso circa il 18% in meno di quello che costava nella catena.
Non riesco veramente a capacitarmi di come queste persone possano pensare di migliorare un marketing esperienziale e di prossimità addirittura adottando queste politiche commerciali assolutamente cieche e deleterie. Se a questo aggiungiamo che molto spesso nei negozi vengono inseriti addetti alle vendite che in genere ne sanno molto meno rispetto all’utente medio oramai già abbastanza scafato su queste cose,
specialmente sull’elettronica di base, il quadro si fa davvero adesolante. Questo è un’ulteriore dimostrazione dello scollamento della distanza abissale, siderale anzi direi, che c’è tra il mondo reale, il mondo della rete e il mondo dei negozi e delle strutture di vendita offline che continuano a proporre modelli di prossimità che non sono assolutamente più adatti alla clientela moderna. Se questo è il trend credo che nei prossimi due anni ci sarà davvero da divertirsi.
Noi ci sentiamo alla prossima puntata.
Ciao da Marco