Come costruire la nuova comunicazione per la tua azienda
I tempi cambiano, è necessario restare aggiornati
Se arrivi qui dopo aver letto questi articoli che ho pubblicato
https://marcoforconi.com/le-pmi-non-sanno-comunicare/
https://marcoforconi.com/le-pmi-italiane-non-conoscono-la-cultura-digitale/
https://marcoforconi.com/se-vuoi-comunicare-bene-devi-commettere-un-omicidio/
allora credo che tu sia pronto per iniziare la costruzione la nuova comunicazione della tua azienda.
Quindi cominciamo con chiarire un aspetto basico:
“non puoi fare tutto da solo!”
Il mito dell’uomo che si è fatto da se, è una cosa eccellente per chi ti conosce personalmente, ma nell’era di internet, non serve a niente e soprattutto non funziona.
Come io non posso essere un esperto del tuo lavoro, tu non puoi esserlo del mio.
Come io non mi sogno di fare le ricette dei farmaci al posto del mio medico, lui non si sogna di fare una campagna pubblicitaria per una mia azienda.
La “tuttologia“ non è una scienza esatta e provoca solo (gravi) danni.
È quindi necessario essere accompagnati in questo percorso da professionisti che siano in grado di aiutarti a raggiungere i risultati prefissati.
Ogni azienda ai propri obiettivi, le proprie necessità comunicative, ma ha anche una propria dimensione, risorse economiche eccetera eccetera.
Il consiglio è sempre lo stesso: usa il buon senso!
Partire “in tromba”, assoldare i migliori professionisti, delegando loro tutto quello che c’è da delegare, mettere mano al libretto degli assegni (aldilà del modo di dire, si usano ancora?) e disinteressarsi del tutto fino a vedere risultati, è una pessima strategia.
La nuova comunicazione non può non passare attraverso di te, intendendo con questo che devi essere una parte attiva sia nel processo di ascolto che nella espressione della risposta che vorrai dare .
Compito del professionista è di tradurre in progetti applicativi il tuo pensiero, le tue parole, le tue esternazioni e sensazioni.
Ma deve essere chiaro che, una volta definito il messaggio che dovrà passare, tutti, incluso, dovranno adoperarsi perché questo arrivi nel modo più semplice possibile ai destinatari.
Allo stesso modo tu e i collaboratori dovrete essere pronti a soddisfare le reazioni che scaturiranno da questo nuovo processo comunicativo.
Spesso, durante il mio lavoro di consulente, mi sono trovato davanti a imprenditori che mi dicevano frasi come questa:
“ma io non ho tempo per rispondere alle persone, devo lavorare!”.
Credo sia la cosa più insensata che un imprenditore possa dire: vuoi quindi dire che ascoltare il pubblico di riferimento non fa parte del lavoro?
Pensi davvero che ascoltare il TUO pubblico sia una perdita di tempo?
Beh..in tal caso ti suggerisco di terminare qui la lettura e continuare come meglio credi.
Se invece sei disposto a fare un passo in avanti per conoscere meglio i nuovi metodi di comunicazione e soprattutto “sporcarti le mani” affrontando cose come queste, allora posso assicurarti che i risultati non tarderanno a venire.
Tornando al discorso dei collaboratori, è evidente che loro svolgeranno la stragrande maggioranza del lavoro, ma tuo compito sarà quello di restare sempre costantemente informato e, quando possibile, verificare personalmente come stanno andando le cose.
Un suggerimento pratico, molto importante: sii sempre presente nei processi di sviluppo della nuova comunicazione, non per criticare , ma per dare il “senso delle cose” che soltanto tu, quale founder, proprietario, manager, figlio , padre, zio o cos’altro tu sia nell’azienda, puoi trasmettere.
Devi solo mantenere un “sano distacco” ed essere imparziale, eludendo il tuo gusto personale.
Se lo farai diventerà tutto facile, credimi.
Se chi gestisce i tuoi canali social pubblica bellissime immagini, di grande effetto e popolarità, ma che non rappresentano il senso vero del tuo messaggio, devi bloccarlo subito, o quantomeno gli chiedi spiegazioni del perchè tu vendi scarpe da uomo e lui pubblica immagini di belle figliole discinte.
Ok, lo so, è farsesco e improbabile come esempio, ma il concetto è che non ti occorre essere un esperto per essere partecipe nei processi di rinnovamento.
La comunicazione non è una gara di creatività, il numero di “mi piace” o di condivisioni non rappresenta una buona comunicazione.
Noi vogliamo imparare a comunicare con il nostro pubblico, perché questo possa conoscerci e ad apprezzarci per quello che realmente siamo, quello facciamo, ciò che produciamo, etc…
- “Ok, Marco, valutiamo un cambio di comunicazione, da dove cominciamo?”
Da quanto già detto fino ad ora:
stimolare e quindi ascoltare attivamente il tuo pubblico invece di limitarti a comunicargli cosa che TU credi o presumi sia importante per lui.
Comincia a domandargli cosa si aspetta da te e della tua azienda, in modo semplice e chiaro: potresti davvero stupirti dalle risposte che riceverai.
Attenzione però, è necessario che prima di arrivare a questo passaggio, tu abbia già eseguito quella cattiva azione, ovvero l‘eliminazione del tuo ego, o almeno della parte nociva dello stesso.
Se non lo fai, le eventuali critiche (perché ci saranno…) e i possibili colpi bassi (sì, ci saranno anche questi…), saranno vissuti come un attacco alla tua persona o alla tua azienda mentre invece, molto spesso, saranno solo delle esternazioni fatte da persone poco raziocinanti, magari facendo parte di quell’esercito di imbecilli a cui faceva riferimento Umberto Eco, ce ho citato in questo altro post.
Ma in mezzo alla mediocrità, sicuramente ci sono persone che saranno in grado di darti preziose indicazioni che tu, con le tue abilità manageriali e imprenditoriali, potrai tradurre in un miglioramento di uno o più ambiti della tua azienda, dalla produzione al marketing, alle vendite.
Tieni presente che questo processo è quello che poi in realtà viene usato da molte aziende famose, dalla CocaCola alla Nike (con i vari distinguo).
Tutte le aziende sbagliano, l’importante è scoprire quali errori commettiamo e convertirli in vantaggi competitivi.
Presente il detto “sbagliando si impara”? Ecco!
E già che siamo a citare frasi scontate, ne cito un’altra che uso da sempre durante i miei corsi di formazione: “non devi reinventare la ruota!”
Innovare significa migliorare, ovvero più godibile e fruibile un qualsiasi prodotto servizio, di qualsiasi natura esso sia.
Inutile pensare di fare un pneumatico triangolare, ottagonale o quadrata, giusto?!
Eppure i produttori di pneumatici investono miliardi ogni anno il ricerche sviluppo per migliorare la mescola delle loro gomme.
Una scolpitura diversa, una mescola più resistente o una carcassa più flessibile costituiranno la vera innovazione che porteranno ad un incremento del market share… ma la ruota continuerà ad essere circolare.
Lo stesso vale per la tua azienda: per quanto tu possa essere bravo, per quanto la tua azienda sia affermata o stia crescendo, ci sono sempre margini di miglioramento.
Questa stessa consapevolezza deve essere applicata quando si parla di comunicazione aziendale, avendo l’umiltà di ascoltare gli altri e di mettersi a disposizione.
Come si fa tutto questo?
Chiudo come ho iniziato, ovvero non puoi fare da solo, devi avvalerti di figure che siano in grado di lavorare CON te (non solo PER te) al fine di costruire una nuova modalità di comunicazione che produca effetti benefici all’azienda.