Ikea da (anche) lezione di pubblicità
la padella che non c'è...è una genialata di neuromarketing
Per tutti coloro i quali pensano che Ikea sia un qualcosa di freddo in puro stile svedese, dove non ci sia spazio per la creatività e l’anticonformismo in termini di comunicazione, consiglio di leggere con attenzione questo articolo perché il colosso dell’arredamento, anche stavolta, ci offre degli spunti molto interessanti su come usare il marketing in modo produttivo, senza per questo doversi inventare un unicorno con quattro ali.
L’immagine di copertina, che ripropongo anche qui sotto, è una semplicissima pubblicità inserita da Ikea nei vari network pubblicitari, ovvero un’operazione che la stragrande maggioranza delle aziende fanno e che fa uscire tale risultato in mezzo a quella marea di pubblicità che vediamo spesso in fondo agli articoli.
E’ evidente che qualcosa non torna, perchè la foto rappresenta inequivocabilmente una padella, ma il testo dichiara l’esatto opposto e questa cosa fa accadere qualcosa nel nostro cervello (vedremo dopo di ccosa si tratta)
Nel caso specifico questa era inserita sotto un articolo del fatto quotidiano che parlava del gran premio di Formula 1 quindi, a prima vista qualcosa che quanto di più lontano dall’argomento, e contornata da una serie di altre pubblicità di ogni tipo e genere.
Il video di come appariva la pagina
Qualcuno dirà che questo genere di approccio è oramai ben conosciuto e, specialmente nei paesi Anglosassoni, è in uso da molti anni.
E infatti è esattamente così!
Io non sono qui a parlare oggi di una novità in termini di tecniche di marketing, ma della sua applicazione pratica da parte di un grande brand che la sfrutta nel modo più intelligente possibile.
Anziché inserire le solite formule di sconto, vantaggi, promozioni e chi più ne ha più ne metta, si è usato il paradosso.
Facciamo un passo indietro e parliamo di come funziona il cervello.
Noi esseri umani siamo geneticamente portati a dover trovare una soluzione quando qualcosa non funziona correttamente o non risponde alle informazioni che abbiamo memorizzate nella nostra memoria profonda.
Nel caso specifico, quando vediamo un’immagine che rappresenta inequivocabilmente una padella, ma associamo a questa immagine un testo che dichiara l’esatto contrario, il nostro cervello va in tilt perché cerca di dare una spiegazione logica a questa evidente contraddizione.
Quest’operazione il nostro cervello la compie in maniera inconscia e automatica, della durata di una frazione di secondo, ma ottiene l’effetto di farci fermare o rallentare lo scrolling di quella pagina perché prima di andare oltre prova a spiegare razionalmente un paradosso in aperto contrasto con le informazioni in suo possesso.
Questo è un classico esempio di come si può fare pubblicità efficaci senza doversi inventare cose mirabolanti o necessariamente nuove, basta capire il ragionamento che il potenziale utente fa di fronte a una pubblicità, ad un articolo o a qualsiasi altra sollecitazione.
L’abilità sta nel creare dei triggers neurali che in qualche modo obbligano il cervello a dover leggere o comunque soffermarsi a leggere e prestare attenzione a ciò che abbiamo pubblicato.
La cosa straordinaria di questo approccio è facile da applicare a qualsiasi livello, sia per grandezza che per settore merceologico, indipendentemente che si parli di mercati orizzontali o verticali.
Ribadisco il concetto che non si tratta di una tecnica nuova, anzi è vero l’esatto contrario, tuttavia ancora ampiamente sottoutilizzata o, ancora peggio, utilizzata unicamente in maniera truffaldina (es: la diffusione di fake news o fake ads).
Qui è lampante che non vi è certamente l’intenzione di truffare nessuno, e la pubblicità non farà altro che portare il visitatore che clicca sulla stessa alla pagina di riferimento del settore dei casalinghi dell’azienda svedese (che, per completezza di informazione è questa https://www.ikea.com/it/it/cat/padelle-e-wok-20624)
Quanto spiegato in questo articolo, sebbene in maniera del tutto superficiale, dimostra ancora una volta quello che dico da 20 anni: non è necessario doversi reinventare la ruota ogni volta che c’è da fare una nuova promozione o dare visibilità creativa a una linea di prodotto.
Chi conosce davvero il marketing sa che la semplicità è alla base di tutto, e se la creatività utilizzerà metodi semplici per fare leva, il risultato non potrà che essere eccellente, come dimostra l’esempio di Ikea.