Web Marketing

Come trovare nuovi clienti nel settore Food (dando una mano all’ambiente)

Aiutare in modo semplice e mirato per avviare un contatto professionale

Le attività locali del settore Food sono quelle che sempre più numerose, e quindi sono quelle che necessitano di essere assistite nell’implementazione di strategie web e marketing.

Ma chi ci ha provato sa che l’approccio diretto con un “negozio” o un ristorante locale è qualcosa che porta via tempo e quasi sempre ha risultati disastrosi (il covid non c’entra niente, era così prima e lo sarà anche dopo).

Occorre un mezzo per entrare in contatto con i proprietario o gestori in modo diverso, diretto ma professionale, utile ma non commerciale e soprattutto che crei “fiducia” nel tuo futuro potenziale cliente.

Più facile a dirsi che a mettere in pratica, ma in questo articolo cercherò di darti delle utili indicazioni.

Tornando al titolo, come vedi tra parentesi ho inserito un riferimento all’ambiente.

Io non mi occupo di ambiente, ma credo che a ogni persona sana di mente dispiaccia quando si ritrova a gettare del cibo perché è avanzato o scaduto.

Partendo da questo dato di fatto, oggi ti indico un modo semplice per farti notare dai tuoi (potenziali) futuri clienti…. non male come idea, vero?

Ma andiamo per gradi e lasciami spiegare perché questo importante argomento si può facilmente trasformare in una attività preliminare di contatto a fini di marketing.

Iniziamo parlando di cibo buttato nella spazzatura!

Una situazione disastrosa, ovvero che ogni anno un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato: parliamo di circa 1,6 miliardi di tonnellate!

Solo in Italia gettiamo via (in media) 27 kg di cibo a persona all’anno, ovvero qualcosa come 1,4 milioni di tonnellate.

1,4 milioni di tonnellate di roba buttata!

Aldilà dello spreco vergognoso, dato che ci sono 700 milioni di persone che soffrono la denutrizione, è anche un danno ambientale ed economico, sia per l’acquirente che ha acquistato cibo che getta via, sia per chi non lo vende, e per la società intera quando questo prodotto organico deve essere smaltito.

Ecco perché puoi usare questo argomento (che riguarda tutti) diventando un “consigliere” verso tante attività della filiera del food: dal fruttivendolo al bar, dal ristorante alla rosticceria, ma anche supermercati e hotels!

Il metodo

Se pensi che adesso ti farò un trattato di 20 pagine su come interagire con queste persone, resterai deluso perché il metodo si spiega in poche righe ed è proprio questa la sua forza.

Come probabilmente già sai, stanno nascendo varie applicazioni per ogni necessità, inclusa quelle che riguardano lo spreco alimentare.

TooGoodToGo

Una di queste si chiama “Too good to go” (https://toogoodtogo.it) e prendo questa come riferimento per vari motivi:

  • è tra le più utilizzate del momento
  • funziona alla grande (provata personalmente in più occasioni )
  • ha un trend di popolarità in aumento ed è apparsa recentemente in un servizio delle “iene”. (https://www.instagram.com/p/CMhplU2K8Q2/)

Già 3 milioni di persone la usano e con queste spinte pubblicitarie “naturali”..c’è da scommettere che a breve i numeri lieviteranno.

Ora credo tu stia pensando :

“Marco, ma perché dovrei fare questa cosa? Che ci guadagno?”

E la domanda è assolutamente legittima visto che non c’è nessun “programma di affiliazione” o guadagno, quindi perché dovresti spendere il tuo tempo per promuovere qualcosa che non ti appartiene e che non ti offre denaro?

La risposta è: Personal branding.

Il personal branding è tecnica nota in qualsiasi business ed è qualcosa di fondamentale per chi vuole emergere e differenziarsi.

Bada bene, non sto parlando di “brand”, come ti ho raccontato in questo articolo o il Brand Positioning spiegato qui.

Fare Personal Branding significa  proporre te stesso/a in modo tale da far capire a chi ti ascolta chi sei veramente.

Tu, prima ancora di essere un esperto di web marketing o un un consulente, tu sei una persona, e i tuoi potenziali clienti vogliono conoscerla, perché solo così si avvia un contatto fiduciario.

Fare Personal Branding significa gestire in maniera strategica la tua immagine professionale: quello che gli altri percepiscono di te.

Andiamo sul pratico: immagina di proporre ad un negozio food della tua Città la soluzione della applicazione citata.

Che l’applicazione sia potenzialmente utile per loro è chiaro, quindi gli scenari possibili sono 3:

1.conoscono già l’app e la usano
2.conoscono l’app ma non la usano
3.non conoscono l’app

Se analizziamo le possibilità puoi capire che tu avrai sempre un vantaggio in termini di personal branding.

1.conoscono già l’app e la usano

Hai confermato loro di aver fatto una buona scelte e di essere una attività “smart”, e magari potrebbero aver bisogno di un marketer per incrementare le loro possibilità di vendita!

2.conoscono l’app ma non la usano

Qui diventi un consulente, che spieghi loro il vantaggio competitivo sulla concorrenza se adotteranno quella soluzione tecnica, magari offrendoti di dargli una mano per l’iscrizione…. Gli hai fatto un favore e sarai additato come un professionista ;-)

3.non conoscono l’app

Qui diventi il Consulente “innovatore”, quello che “conosce il web” e sa come farlo usare alle aziende, e convalida tutto quello detto prima.

Come vedi in tutti i casi avrai “donato” qualche minuto del tuo tempo a persone che riporteranno di te una ottima impressione e alle quale potrai successivamente (con discrezione), suggerire altre cose per migliorare il loro business locale usando alcune tecniche di web marketing.

Lo step successivo

Cosa puoi fare dopo aver consigliato questa soluzione ai tuoi potenziali clienti e hai riscontrato il loro interesse?

Come abbiamo detto in questo articolo, l’eccezionale effetto del personal branding ti permetterà da adesso in avanti di “essere ascoltato” , senza doverti sbattere nel cercare di spiegargli gli ipotetici benefici di qualsivoglia strategia di marketing on-line, senza usare PNL o “tecniche persuasive”, tutte cose che, secondo il mio modestissimo parere, servono davvero a poco, se non a vendere libri e corsi che parlano di tali argomenti.

Hai ribaltato il punto di vista facendo una cosa estremamente semplice, ed è quindi importante e continuare esattamente su questa linea.

Non c’è bisogno di fare cose mirabolanti, anche cose molto semplici sono esternamente utili, per te scontate, ma non altrettanto per la maggior parte delle attività locali.

Facciamo qualche esempio pratico:

  • Crea un QR Code e stampalo con il loro logo dicendogli di inserirlo sul loro sito o sulla pagina Facebook.
  • Dagli qualche suggerimento su come fare dei post social per pubblicizzare quella loro nuova attività
  • Offriti di realizzargli gratuitamente una illustrazione per la copertina della pagina Facebook collegata a questa loro nuova attività (ci impieghi pochi minuti, ti costa zero, ma il valore percepito è alto).

Ovviamente sono solo esempi buttati giù a caso, ma credo che possono renderti l’idea di quanto potresti fare e del livello di attenzione che potresti sviluppare su un potenziale cliente che, ti ricordo, se approcciato nella modalità tradizionale, con ogni probabilità non ti avrebbe neppure ascoltato perché saresti soltanto uno degli altri che “gli vuole vendere qualcosa”.

Se poi lasci anche un tuo biglietto da visita o magari programmi un followUp di email marketing con il quale chedi “come sta andando” e inizi a parlare loro di come potrebbero migliorare altre cose usando il web marketing, allora avrai aperto un canale di comunicazione che potrai giocarti nel migliore dei modi.

marco.forconi

Lavoro nel settore IT/WEB dal 1995, ho creato il mio primo sito web nel 1999 (lo ammetto, era inguardabile...), e dal 2003 mi occupo full time di Web Marketing e Applications. Una Laurea breve conseguita in USA in Marketing & Business Management, che mi ha permesso di lavorare con partners internazionali. Per altre info leggi il "chi sono", o scrivimi :-)

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