Ricevo molte richieste da parte di aziende, ma a volte capitano anche cose più estemporanee, alle quale , quando ho tempo, rispondo volentieri.
Ecco un esempio pratico:
Spettabile Dott Forconi,
mi chiamo XXXXXX , ho 47 anni e abito a XXXXXXXX.
Sono un appassionato di musica (come lei vedo..) e mi piace scrivere canzoni, in particolare per bambini.Secondo Lei sarebbe possibile abbinare queste canzoni a esperienze sonore interattive pensate per i più piccoli?
Grazie e un cordiale saluto.
Appare evidente che è una domanda educata e gentile, quanto incredibilmente generica e poco strutturata, al punto che la tentazione di non rispondere è molto forte.
Tuttavia cerco di trovare una forma di risposta che sia accomodante e comunque che faccia capire che ho letto e analizzato la richiesta, ma dopo un paio di tentativi il massimo che sono riuscito a fare è stato questo
Caro XXXXX,
grazie per avermi contattato
Devo dire che la sua proposta è piuttosto vaga, quindi risulta difficile per me fornirle un consiglio concreto e approfondito.
Detto ciò, mi permetta di essere diretto: pur senza conoscere a fondo il mercato, ritengo che l’idea di sviluppare un business basato su quanto mi segnala non sia particolarmente promettente, specialmente in un contesto dove le intelligenze artificiali e le grandi aziende dominano il settore dell’intrattenimento per l’infanzia.
Con cordialità,
Fino a un anno fa sarebbe stata sicuramente questa la risposta finale, magari con qualche piccola aggiunta e complemento, però il senso sarebbe rimasto tale, nel senso che il mio pensiero è di sconsigliare a questo signore dall’avventurarsi in un settore (quello dei giocattoli, del quale ho parlato qui) già in enorme crisi e che avrebbe poche possibilità.
Sono stato sincero, disponibile e ho cercato di spiegare in poche righe il mio pensiero
Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, diventa facile riuscire ad esprimere meglio questi concetti.
Ho quindi scritto un semplicissimo prompt nel quale ho scritto:
“rispondi a questa email scoraggiando l’idea in modo cortese: “
e incollando di seguito il testo della richiesta.
Ecco il risultato
Gentile XXXXXXX,
Gentile Dott. Forconi,
la ringrazio per aver condiviso con me la sua idea e la sua passione per la musica e la scrittura. Tuttavia, mi permetta di essere sincero: nonostante la creatività e l’entusiasmo che traspaiono dalla sua proposta, non ritengo che sviluppare un business legato all’abbinamento di canzoni per bambini ed esperienze sonore interattive sia una strada facilmente percorribile.
Il settore è estremamente competitivo e dominato da aziende con grandi risorse e tecnologie avanzate.
Inoltre, i costi di sviluppo, uniti alle normative rigorose per i prodotti destinati all’infanzia, rendono l’impresa complessa e rischiosa per chi non dispone di una struttura consolidata o di un marchio già noto.
A questo si aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà: l’uso sempre più massiccio delle intelligenze artificiali in questi settori sta permettendo la creazione rapida ed economica di contenuti personalizzati, aumentando ulteriormente la competizione e riducendo gli spazi per progetti emergenti.
Comprenderà che questo rende ancora più impegnativo differenziarsi e trovare un pubblico di riferimento.
Le consiglio quindi di valutare percorsi alternativi per valorizzare la sua creatività, come collaborazioni con realtà e/o editori esistenti e specializzati nel mercato di riferimento o la pubblicazione delle sue canzoni su piattaforme digitali.
Le auguro il meglio epr il suo progetto
Cordialità
Credo che non ci sia alcun dubbio che la seconda risposta sia decisamente più completa, esaustiva, soddisfacente, chiara e comunque sempre con l’attenzione ad usare un tono non troppo formale e che tenga conto della persona che ha fatto la richiesta, oltreché delle sue passioni.
Analizzando la risposta emerge anche quanti elementi io avessi trascurato nella prima veloce stesura, ad esempio quello di non enfatizzare abbastanza l’importanza di questo tipo di attività eccetera
Ora ti chiedo:
Quanti di noi avrebbero risposto così?
Pochi, pochissimi, se non quelli che hanno già capito come utilizzare con successo queste nuove tecnologie.
Immagina adesso di poter utilizzare questa stessa potenza espressiva all’interno delle tue comunicazioni e pens alla soddisfazione dei clienti nel ricevere una risposta come questa: sarebbe una cosa assolutamente fantastica, non credi?
La buona notizia è che adesso tutti possono farlo, perché queste tecnologie sono assolutamente accessibili e facili da implementare, e siamo ancora nella fase nella quale nove aziende su dieci non le stanno utilizzando, il che ti pone davanti alla possibilità di avere un enorme vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.
Ma come tutti gli strumenti è necessario capire come funzionano e soprattutto quale sia il modo migliore per implementarli all’interno della propria azienda e dei propri flussi lavorativi perché, in caso contrario, come spesso succede, anche il migliore degli strumenti potrebbe liberarsi inutile se non addirittura dannoso.
Del resto non basta acquistare una Ferrari per diventare un pilota, giusto?
Se vuoi saperne di più possiamo parlarne senza alcun impegno con una consulenza gratuita che puoi prenotare cliccando sul tasto che trovi in questa pagina