troppo web e poca cultura
Lavorando con il web, ogni giorno, leggo blogs, rilanci social, newsletter e siti web di varia natura.
Sempre di più , purtroppo, riscontro un unico comune denominatore: l’ignoranza nell’uso corretto della lingua italiana.
Mi limito solo a riportare quanto ho letto nei messaggi a me recapitati , a vario titolo, nelle ultime 24 ore:
- un produttore di Piscine nella home del sito scrive “doccie” e “realizazzioni”
- un eshop che riporta nell’header una promozione “eccezzionale“
- un fornitore di hosting che scrive “così ti abbiamo riservato un dono speciale per te.“
- un blogger che racconta il suo quotidiano così: “stamani mattina ho fatto colazione”
e via di seguito…
Passando ai social networks, Facebook® e WhatsApp® in testa, il problema , per ovvi motivi numerici, “esplode”al punto che è impossibile fare un estratto, quindi mi limito a segnalare questo, appena letto:
- i miei figli me ne parlano 2 anni fà (traduzione: i miei figli me ne hanno parlato due anni fa)
due errori in una frase così corta: un record da inserire nel prossimo “Guinness dei Primati”.
Penso di aver reso l’idea.
Errare è umano
Io sono un sostenitore della frase “errare è umano” visto che, specie nei posts molto lunghi, commetto errori tipografici e/o ortografici.
Qui parliamo però di una cosa diversa, ovvero un fenomeno abnorme e in costante crescita, dove regna e dilaga la già citata ignoranza.
Questo fenomeno (negativo), sul web, purtroppo, non risparmia nessuno:
- Aziende
Chi invia una newsletter con errori da terza elementare significa che ha un livello comunicativo sotto le suole: come possono pensare di infondere “fiducia” o “valore” nei clienti?
Se una azienda apre una pagina web con errori che rasentano il semianalfabetismo significa che non non solo manca la necessaria istruzione per scrivere o comunicare, ma soprattutto che non c’è revisione e/o attenzione dei particolari: affideresti un incarico ad una azienda che si presenta in questo modo?
- Privati
Quando chi dovrebbe comunicare come bloggers , scrivono bestialità come quelle che leggo spesso (parlo di grammatica, non di contenuti….), significa che qualcuno pensa di diventare scrittore solo perchè…. ha installato wordpress :-(
La comunicazione è cosa complessa e articolata: non basta pigiare qualche tasto sulla tastiera del computer per dire di saper scrivere!
- Social Networks
Sui social non posso che invocare nuovamente le parole del grandissimo Umberto Eco
«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».
opinione condivisa da molti miei colleghi, a vario titolo , perchè si può collocare e ricollocare su molteplici aspetti della comunicazione web, anche quella multimediale.
Quindi è tutto negativo?
o per dirla alla Toscana, “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”, parafrasando il mitico Gino Bartali??
Ovviamente no, ci mancherebbe altro, il web e i social sono una conquista e un eccellente mezzo di comunicazione
Ma come non basta acquistare una Ferrari per diventare piloti di formula 1, non è sufficiente avere adsl o 1.000.000.000.000GB al mese sul telefonino per diventare comunicatori e ancora meno per ampliare la propria cultura o migliorare l’uso della nostra lingua.
Stare attaccati ai social e fare selfie (tutti uguali) non significa comunicare, ma usare un elettrodomestico, esattamente come aprire il frigorifero , accendere il forno o far partire la lavatrice.
Sono cose che chiunque può fare ,anche senza alcuna preparazione specifica… mentre invece fare la spesa (per riempire il frigo) , magari facendo bastare il denaro disponibile, preparare le pietanze (da cucinare in forno) e saper dividere gli indumenti (per lavarli in lavatrice) sono azioni che vanno “oltre” e che richiedono dosi diverse di competenza, esperienza e applicazione.
Il vero nemico? La superficialità!
La dilagante superficialità, l’impoverimento dei contenuti, l’uso non corretto della lingua / ortografia /grammatica italiana e l’uso “cazzeggiante” dei social (tutti…) fa sì che le persone non comunichino più per “comunicare”, ma solo per fare parte di un “sistema”
Un sistema che:
- illude le persone del fatto che avere 1.000 “amici” su Facebook sia una cosa “importante”
- toglie tempo ai rapporti umani (cosa che tutti sanno, ma pochi riconoscono, esattamente come il fumatore che non vuol smettere di fumare, anche se conosce le conseguenze)
- spinge a usare in modo forsennato, spasmodico, eccessivo e compulsivo lo smartphone, anche a costo di apparire maleducati e inopportuni
- crea “mode” che durano 15 giorni per poi passare oltre
….e così via.
A fronte di tutto questo ci sono invece tutti i problemi di cui ho parlato, brevemente, in questo articolo.
Non ho ricette o soluzioni, per nessuno, ci mancherebbe, ma anche una breve , pacata e sincera riflessione su queste righe, credo, potrà sicuramente giovare a molti ;-)
Alla prossima!
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